Concetto per il momento solo fantainformatico introdotto in letteratura dagli scrittori del filone cyberpunk con romanzi come “Neuromante”. Premessa l’esistenza e l’efficienza di uno standard nei sistemi di realtà virtuale, il ciberspazio (gergalmente “Matrice”) sarebbe costituito da un particolare ambiente virtuale cui sono collegati tutti i computer del mondo e al quale è possibile accedere dal proprio terminale personale.

Questa rappresentazione futuribile di sistema di BBS globale paragonabile a un’immensa rete Videotel (o Internet) è stata rapidamente acquisita dal mondo videoludico, che ha cercato di emularla in numerosi giochi.

Il tentativo meglio riuscito è a tutt’oggi quello di “Intherphase”, un semplice ma spettacolare gioco pubblicato dalla Mirrorsoft nel 1989. Ci sono stati comunque giochi che hanno parlato di ciberspazio e hanno inserito elementi dello stesso al loro interno (un esempio per tutti il vecchio “Beneath a Steel Sky”).