JACK TRAMIEL

Da DVG - Il Dizionario dei Videogiochi


Jack Tramiel, nato Jacek Trzmiel (Łódź, 13 dicembre 1928 – Monte Sereno, 8 aprile 2012), è stato un imprenditore e informatico polacco naturalizzato statunitense, che ha fondato nel 1955 la Commodore, produttrice di molti famosi home computer quali il VIC-20, il Commodore 64 e la famiglia di computer Amiga.

Nel 1984, costretto alle dimissioni dal consiglio di amministrazione della società da lui fondata, avvia la ”Tramiel Technologies” che acquista nello stesso anno la divisione home computer dell'Atari dalla Warner Communications.

Storia

Tramiel nacque nel 1928 a Łódź, Polonia. Dopo l'invasione nazista nel 1939, la sua famiglia fu trasportata nel ghetto a Łódź, dove lui lavorò in una fabbrica di pantaloni. Quando i ghetti furono liquidati, la sua famiglia fu mandata nel campo di concentramento di Auschwitz. Fu esaminato dal dottor Josef Mengele e scelto per una squadra di lavoro, dopodiché lui e suo padre furono mandati al campo di lavoro Alum vicino ad Hannover, mentre sua madre restò ad Auschwitz. Suo padre morì di tifo nel campo di lavoro come molti altri, anche se Tramiel ha sempre creduto che fosse stato ucciso con un'iniezione di gasolio. Tramiel fu salvato nell'aprile del 1945 dagli americani.

Nel novembre del 1947, Tramiel emigrò negli Stati Uniti e si arruolò nell'esercito dove imparò a riparare strumenti da ufficio, come le macchine da scrivere. Nel 1953, lavorando come tassista, comprò un negozio di riparazioni nel Bronx, chiamandolo Commodore Portable Typewriter. Cominciò ad importare macchine da scrivere dall'Europa, e nel 1955, per aggirare le restrizioni nelle importazioni, fondò la Commodore Business Machines (CBM) con sede a Toronto.

Durante gli anni 1960, i giapponesi cominciarono a costruire macchine da scrivere a basso costo e la Commodore non poté più competere in quel mercato. L'investitore principale della Commodore, Irving Gould, mandò Tramiel in Giappone per scoprire il modo di competere con loro, ma al suo ritorno ebbe un'idea nuova.

Calcolatrici

Nel 1970 iniziò a lavorare su calcolatrici elettroniche, e nei primi anni la Commodore diventò un grande fornitori di calcolatrici basati sui chipset della Texas Instruments. Nel 1975, anche Texas Instruments entrò nel mercato delle calcolatrici a basso prezzo, tagliando fuori molti concorrenti.

Tramiel si mise quindi alla ricerca di un produttore di chip che potesse garantire una scorta per il futuro. La scelta ricadde sulla MOS Technology, una piccola compagnia nella Pennsylvania, che versava in problemi finanziari. MOS fu acquistata nel 1976, diventando parte della Commodore.

Computers

Uno degli ingegneri impiegati alla MOS era Chuck Peddle, l'uomo che progettò il chip 6502. Peddle convinse Tramiel che le calcolatrici erano prodotti che avevano fatto il loro tempo e che i computer avrebbero preso il posto. Peddle gli mostrò un prototipo che utilizzava il 6502, il KIM-1.

KIM, un nuovo chip video, 4kB di RAM, una versione del BASIC della Microsoft furono messi dentro un case che includeva il monitor e un lettore a cassette. Nacque così il PET 2001. Ad un prezzo di $599, fu un grande successo, soprattutto nelle scuole.

Il Commodore 64

Anche se Peddle lasciò la compagnia nel 1980, furono fatti miglioramenti. Nel 1980 un nuovo chip grafico con un supporto elementare ai colori permise alla Commodore di produrre il Commodore VIC 20, che ebbe anch'esso un grande successo. Nel 1982, con un nuovo chip grafico e maggiore memoria nacque il Commodore 64 (C64). In poco tempo diventò il computer più diffuso del mondo, con 22 milioni di unità vendute. Nel 1984 i ricavi delle sue vendite superarono il miliardo di dollari.

Nel mercato dei computer c'era anche la Texas Instruments, e sembrò che Tramiel volesse vendicarsi di loro per quella vecchia storia della calcolatrici: iniziò una nuova guerra dei prezzi per buttarli fuori dal mercato. Il C64 scese di prezzo da $595 a $199. Le vendite continuarono a salire, così come i profitti. Sembrò che la Commodore stesse per ottenere il monopolio del mercato, ma sul finire del 1983 la compagnia è sull'orlo della bancarotta. Tramiel è costretto alle dimissioni.

Atari

Le finanze personali di Tramiel furono sufficienti ad acquistare una compagnia come l'Atari, ad esclusione della divisione dei videogiochi, che diventò Atari Games. Atari, una volta il “figlio prodigio” della Silicon Valley, fu una delle vittime illustri del grande fallimento dei videogiochi nel 1983, nel corso del quale la proprietaria Warner Communications fu costretta a venderla. Tramiel tentò di trasformare Atari nella 'nuova Commodore', e decise come quasi tutte le società di ignorare il mercato dei videogiochi. Ciò si rivelò un errore, dato che da lì a poco il mercato rifiorì grazie all'arrivo della Nintendo sul mercato statunitense. Tramiel si concentrò quasi esclusivamente nel mercato dei computer, producendo la linea Atari ST. Il principale concorrente era il Commodore Amiga. Anche se ebbe un discreto successo, la linea ST in seguito fu sostituita con una composta da IBM PC-compatibili.

Molti credono che TOS, il sistema operativo dell'Atari, stia per Tramiel Operating System; l'acronimo significa invece The Operating System.

Alla fine degli anni ottanta Tramiel cedette la poltrona di presidenza di Atari a suo figlio Sam ma questi, nel 1995, ebbe un attacco di cuore e Tramiel fu costretto a tornare al timone della società. Nel 1996 Tramiel decise di vendere la società al costruttore di dischi JT Storage, nel cui consiglio di amministrazione confluì più tardi lo stesso Tramiel. Ma la nuova società non versava in buone acque e nel 1998 fu costretta a vendere ad Hasbro Interactive la proprietà intellettuale di Atari per 5 milioni di dollari. Questa cifra, seppur notevole, non servì a salvare la JT Storage dalla bancarotta: nel 1999 la società fallì definitivamente.

Jack Tramiel muore a 83 anni domenica 8 aprile 2012 nella sua casa di Monte Sereno in California.

Immagini

Jack Tramiel.

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