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VTECH CREATIVISION

Da DVG - Il Dizionario dei Videogiochi


Console prodotta a Hong Kong dalla Video Technology Ltd. e distribuita in Italia nel 1983-1984 dalla Zanussi.

Il CreatiVision era un ibrido console/home computer prodotto dalla Video Technology (VTech o VTL) di Hong Kong nella seconda metà del 1981, messo in commercio all'inizio del 1982 e distribuito in Italia negli anni 1983 e 1984 dalla Zanussi, infine ritirato dal mercato intorno al 1985. Al tempo della sua ingegnerizzazione, la compagnia era già nota per i popolarissimi giochi elettronici tascabili “Time & Fun”, che mutuavano quelli della fortunata serie di Nintendo, i ”Game & Watch”.

Simili ibridi console/home computer (come l'innovativa APF Imagination Machine) erano già stati realizzati e sembravano prepararsi al crollo delle console casalinghe in favore dei nascenti home computer.

Di fatto si trattava di una console i cui due joystick disponevano di una parte di tastiera ciascuno, ed affiancandoli si otteneva una tastiera completa. Nessun sistema operativo era fornito con la console, ma dopo pochi mesi dalla messa in commercio, fu ultimato e venduto il BASIC su cartuccia, da usare esattamente come le altre cartucce-gioco, e che poteva sfruttare le espansioni del registratore a cassette, il modulo per 16 KBytes di RAM aggiuntiva e quello per connettere una stampante parallela di standard Centronics. Altre periferiche erano previste, quali il lettore di floppy disk, il modem ed un adattatore per giocare i titoli del Colecovision, il cui hardware era particolarmente vicino a quello del CreatiVision.

Versioni

Il CreatiVision venne distribuito nelle maggiori aree con sistema televisivo PAL come l'Europa (Italia, Germania, Svizzera, Austria e Svezia), l'Australia, la Nuova Zelanda e la Repubblica Sudafricana. La sola versione NTSC commercializzata ufficialmente è quella giapponese, che ottenne un limitatissimo successo di vendite, ma è oggi molto ricercata dai collezionisti.

Nel settembre 2012 si è avuta prova fotografica dell'esistenza di una variante sudamericana con alimentazione 110V e sistema televisivo ancora da individuare (probabilmente NTSC). Si suppone che fosse stata venduta in Venezuela, o che fosse un prototipo destinato all'esame per un eventuale distribuzione anche in quel continente.

In tutte le nazioni in cui venne commercializzata mantenne il proprio nome, tranne che in Australia e Nuova Zelanda dove venne venduta dalla Dick Smith Electronics, con il nome di Wizzard. Qui ottenne uno straordinario successo di vendita al punto da portare la D.S. Publishing (il dipartimento editoriale della Dick Smith) alla pubblicazione di libri sulla programmazione del BASIC CreatiVision ed alla produzione di giochi ed utility su cassetta oltre a quelli già resi disponibili dalla casa madre VTech.

A partire dal 1983, senza che siano tuttora chiare le ragioni, la VTech produsse il CreatiVision anche con forma e colori diversi: nascono così il Funvision ed il Rameses (venduto tramite l'australiana Hanimex), entrambi messi in commercio in Australia - quasi a fare concorrenza al loro stesso CreatiVision/Wizzard. Le due “nuove” console si identificano per il diverso colore delle plastiche, inoltre hanno uno slot cartucce modificato rispetto al CreatiVision, atto ad impedire l'uso dei giochi già in commercio per quel sistema. In realtà gli stessi giochi ed il BASIC vengono messi in commercio simultaneamente nei due formati: creatiVision/Wizzard e Funvision/Rameses.

L'ultima versione prodotta è denominata “CreatiVision Mk-II” ed è pressoché identica alle precedenti versioni, tranne diverse modifiche hardware, che lo rendono quasi un “hack” di quello originale, finalizzato alla compatibilità col già citato modulo-adattatore Colecovision. Questa versione porta lo pseudonimo di “Laser 500”: Laser era il nome della serie di computer che la VTech produsse a partire dal 1984, in sostituzione delle console che evidentemente non riscuotevano più molto successo. Si cercava dunque di vendere il CreatiVision spacciandolo per un autentico home computer.

Merita un capitolo a parte la messa in vendita dell'home computer Laser 2001 (venduto anche in Finlandia dalla Salora col nome nome “Manager”, con tastiera localizzata), vero e proprio computer completo, capace di leggere le cartucce CreatiVision (ma non Funvision e Rameses) mediante uno slot dedicato. Per questo sistema è disponibile il modulo-adattatore Colecovision.

Hardware

Il progetto CreatiVision era molto ambizioso e vide l'impiego del migliore hardware presente sul mercato, quali la neonata CPU Rockwell 6502A a ben 2MHz, un processore grafico TMS9929 (TMS9918 per la versione NTSC) di Texas Instruments capace di gestire fino a 32 sprite alla bella risoluzione di 256×192 pixel a 16 colori (15 più il trasparente), ed un processore audio sempre Texas Instruments modello SND76489, capace di generare suoni su 3 canali mono più un canale aggiuntivo per il rumore bianco.

Questa meraviglia tecnologica sarebbe costata carissima se la base di sviluppo fosse stata in USA o Europa, ma il fatto di avere le linee produttive ad Hong Kong portò ad un abbattimento dei costi di produzione. Per questo, al momento della messa in commercio, il creatiVision era perfino più economico di sistemi ormai “obsoleti” quali l'Atari VCS 2600 ed il Mattel Intellivision.

Software

Come già la VTech aveva fatto coi propri giochi elettronici tascabili, anche stavolta si decise, per ridurre i costi di produzione, di produrre i giochi per CreatiVision copiandoli direttamente dai grandi successi internazionali quali Pac-man, Donkey Kong, Defender, Rally-X, Zaxxon, Burger time… Questo causò anche il ritiro dal mercato del primo gioco messo in vendita, Crazy Pucker, che venne poi sostituito da Crazy Chicky, in cui al Pac-man che mangiava puntini inseguito dai fantasmi, si sostituiva una gallina che riempiva di uova il labirinto, inseguita da delle volpi.

Un simile problema avvenne anche con Police Jump, che riprende fedelmente Donkey Kong. La prima versione vedeva un cattivone del tutto uguale al gorilla Nintendo, con colore marrone e forme “rotondeggianti”. Questa venne presto sostituita da una nuova versione in cui il personaggio veniva reso bianco e molto più magro. Si ritiene possibile che la modifica fu richiesta dalla stessa Nintendo, ma su tale circostanza ancora non ci sono ancora informazioni precise.

In totale sono stati pubblicati 17 titoli su cartuccia (più alcune varianti), il BASIC in quattro revisioni distinte, più una dozzina di titoli su cassetta disponibili principalmente per il mercato australiano.

Alcuni titoli furono annunciati e mai pubblicati: Boat Chase e Skiing, per i quali vennero addirittura prodotti gli artwork per le relative scatole, oltre a finti screenshot dei giochi in azione.

Conclusioni

Il CreatiVision non ottenne comunque il successo previsto nel nostro paese, e la sua commercializzazione venne interrotta quasi immediatamente, a causa della grande concorrenza data dai numerosi nuovi sistemi home computer lanciati in quel periodo. Rimane comunque uno dei sistemi più interessanti ancora oggi: talmente misteriosa per i collezionisti americani da essere definita “obscure”, ma talmente amata da chi la conosce, o ha la fortuna di possederla.

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